You are here
Il 21 ottobre di 25 anni fa l’avvio del processo di beatificazione per padre Pio Attualità 

Il 21 ottobre di 25 anni fa l’avvio del processo di beatificazione per padre Pio

Accadde oggi: il 21 ottobre 1997, 25 anni fa, fu avviato il processo di beatificazione per padre Pio. Due anni dopo la beatificazione e innalzato all’onore degli altari nel 2002 da Giovanni Paolo II.

Il frate cappuccino di Pietrelcina morì il 23 settembre 1968 a San Giovanni Rotondo, nella sua cella, assisitito da un infermire e un medico, e rianimato più volte.  Il processo di canonizzazione cominciò sin da subito: già l’anno successivo, infatti, si cominciarono a raccogliere i primi materiali per avviare il suo processo. Nel 1982 gli venne riconosciuto il titolo di servo di Dio e nel 1990 fu reso venerabile. Il processo di beatificazione fu avviato il 21 ottobre 1997, per poi concludersi il 2 maggio 1999. In seguito, fu il più conclamato dei miracoli a lui imputati a portarlo alla santificazione. Parliamo del 20 gennaio del 2000 quando il piccolo Matteo Pio Colella, un bimbo di 7 anni frequentante la seconda elementare nella scuola Francesco Forgione di San Giovanni Rotondo, venne accompagnato a scuola. La maestra Concetta si rese subito conto che il piccolo non si sentiva bene: accusa, infatti, brividi lungo il corpo e tendeva a tenere la testa inclinata da un lato. Fu così che decise di chiamare la madre del piccolo che lo portò subito in ospedale. Una diagnosi agghiacciante, Neisseria meningitidis beta-lattamasi negativa, ovvero meningite fulminante, con febbre a 40, tachicardia, ipoglicemia, piastrinopenia, eccesso di bilirubina e creatinina. Il piccolo venne così ricoverato nel reparto di Rianimazione del nosocomio di San Giovanni Rotondo.

Il giorno dopo, il quadro clinico continuava a peggiorare sempre di più: funzioni vitali sempre più deboli, pupille dilatate, ventitré battiti al minuto, pressione arteriosa al minimo e, ancora peggio, nove organi collassati. Inoltre, fu tracheotomizzato a causa di alcuni blocchi respiratori e sfiorò l’arresto cardiaco. I medici convinsero la mamma a rassegnarsi alla morte certa del piccolo, per il quale non esisteva più alcuna speranza. Quando ogni speranza sembrò svanita da parte di tutti coloro che si strinsero solidarmente e in preghiera attorno al piccolo Matteo, verso le 11 il bambinò cominciò a riacquistare le sue funzioni vitali, il quadro clinico migliorò, sebbene persistesse, per alcuni giorni, una grave insufficienza respiratoria: cominciò una lenta ma progressiva ripresa, pochi giorni dopo una TAC al cervello risultò perfettamente nella norma finché, dopo circa 15 giorni, il piccolo tornò a respirare spontaneamente e i medici appurarono che non riportò deficit motori. Guarì completamente e la sua guarigione fu considerata un evento straordinario.

I genitori di Matteo Pio Colella erano molto devoti a Padre Pio. Il padre del piccolo era medico nella Casa Sollievo della Sofferenza, l’ospedale voluto dal Santo; la madre frequentava assiduamente il convento e la chiesa dove riposano le spoglie del frate di Pietrelcina. Ecco perché, sin dal primo giorno del terribile fatto accaduto al figlio, i due non smisero mai di pregare Padre Pio affinché intercedesse per la grazia e la guarigione del piccolo Matteo Pio. La mamma parlò in seguito di segni inequivocabili della vicinanza del Padre per tutto il percorso della malattia del figlio. Ad esempio, sentì un “dolcissimo e gioioso” profumo di rose e viole. Anche Matteo, sebbene fosse incosciente, ricorda qualcosa di quelle ore: “Durante il sonno io non ero solo. Ho visto un vecchio con la barba bianca e il vestito lungo e marrone mi ha dato la mano destra e mi ha detto: ‘Matteo, non ti preoccupare, tu presto guarirai’, e mi sorrideva. Dall’altro lato ho visto tre angeli che avevano le ali, uno bianco con le ali gialle, due rossi con le ali bianche: non ho visto i loro visi perché erano luminosi”.

scritto da 







Related posts